Diario del capitano (data stellare indefinita detta per convenzione 0.0 era del risveglio)
(prefazione 2, echo di ricordi o fantasia)
Lei era bella.
Lei era la mia casa.
Non serviva parlare tra di noi, ci capivamo soltanto guardandoci.
Appoggiavo la testa sulle sue gambe e lei si chinava su di me. Guardavo il cielo e vedevo solo i suoi occhi.
Quando aprivo la bocca per dirle quanto era bella, lei mi appoggiava un dito sulle labbra seguendone il profilo e poi mi baciava per non lasciarmelo dire.
Mi perdevo letteralmente dentro i suoi occhi, infinitamente grandi da contenere l'universo...
ecco perché da mille vite la cerco... perché dentro i suoi occhi la mia anima si è tuffata ed ora mi trovo qui, in questo strano pianeta senza di lei.
Conto le stelle di notte, da qui se ne vedono poche, le conto perché forse se le racchiudo tutte in un solo sguardo, riuscirò a tornare da lei...
Lei era bella.
Lei era la mia casa.
Non serviva parlare tra di noi, ci capivamo soltanto guardandoci.
Appoggiavo la testa sulle sue gambe e lei si chinava su di me. Guardavo il cielo e vedevo solo i suoi occhi.
Quando aprivo la bocca per dirle quanto era bella, lei mi appoggiava un dito sulle labbra seguendone il profilo e poi mi baciava per non lasciarmelo dire.
Mi perdevo letteralmente dentro i suoi occhi, infinitamente grandi da contenere l'universo...
ecco perché da mille vite la cerco... perché dentro i suoi occhi la mia anima si è tuffata ed ora mi trovo qui, in questo strano pianeta senza di lei.
Conto le stelle di notte, da qui se ne vedono poche, le conto perché forse se le racchiudo tutte in un solo sguardo, riuscirò a tornare da lei...
Commenti
Posta un commento