Diario del capitano (data stellare indefinita detta per convenzione 0.0)
(Prefazione 1)
Ho smesso di parlare, ho smesso di sognare, amare...
Perché dovrei parlare, di cosa, con chi?
Sognare poi... i vostri incubi hanno già vinto in questo mondo sordo... e poi chi siete voi che continuate a parlare senza ascoltare?...
Perché dovrei amare se a nessuno interessa condividere questa fiamma così brillante? Avete mai provato ad illuminare il volto di una persona di puro amore? Essa è stordita, disorientata, spaventata... si teme ciò che non si conosce.
Io mi chino ai tuoi piedi madre, te li lavo delicatamente, mi prendo cura di te... ma tu non sei la mia vera madre e forse è lei che sto cercando.
Fa così male non poter amare in un solo sguardo ed io ho bisogno di casa, la mia casa irraggiungibile da qui.
Non ve la prendete se taccio, non ho più niente da dire... non pongo più il mio cuore in una bugia... in un rito... in una giravolta.
La verità
La verità
La Verità, sta in uno sguardo se ci scorgi le stelle
Noi siamo quelli che hanno aperto la porta
non sapevamo dove conducesse
ma non potevamo fare altro
prima che il cuore esplodesse
e lasciasse entrare le stelle...
noi siamo i precursori
coloro che hanno viaggiato l'universo
fondendo le dimensioni in una poesia
e meritiamo rispetto capitano
meritiamo di volare abbracciati
e quella piccola casa bianca sul mare...
Si, siamo noi quelli che hanno aperto la porta
ed ora voi, saccenti,
credete di saper contare le stelle
digitando su tastiere che i nostri sogni
hanno creato...
dammi la mano capitano
il veliero vola ancora e tu lo sai
anche col vento contrario.
Ho smesso di parlare, ho smesso di sognare, amare...
Perché dovrei parlare, di cosa, con chi?
Sognare poi... i vostri incubi hanno già vinto in questo mondo sordo... e poi chi siete voi che continuate a parlare senza ascoltare?...
Perché dovrei amare se a nessuno interessa condividere questa fiamma così brillante? Avete mai provato ad illuminare il volto di una persona di puro amore? Essa è stordita, disorientata, spaventata... si teme ciò che non si conosce.
Io mi chino ai tuoi piedi madre, te li lavo delicatamente, mi prendo cura di te... ma tu non sei la mia vera madre e forse è lei che sto cercando.
Fa così male non poter amare in un solo sguardo ed io ho bisogno di casa, la mia casa irraggiungibile da qui.
Non ve la prendete se taccio, non ho più niente da dire... non pongo più il mio cuore in una bugia... in un rito... in una giravolta.
La verità
La verità
La Verità, sta in uno sguardo se ci scorgi le stelle
Noi siamo quelli che hanno aperto la porta
non sapevamo dove conducesse
ma non potevamo fare altro
prima che il cuore esplodesse
e lasciasse entrare le stelle...
noi siamo i precursori
coloro che hanno viaggiato l'universo
fondendo le dimensioni in una poesia
e meritiamo rispetto capitano
meritiamo di volare abbracciati
e quella piccola casa bianca sul mare...
Si, siamo noi quelli che hanno aperto la porta
ed ora voi, saccenti,
credete di saper contare le stelle
digitando su tastiere che i nostri sogni
hanno creato...
dammi la mano capitano
il veliero vola ancora e tu lo sai
anche col vento contrario.
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