Diario del capitano (data stellare 015 EdR)
Ogni tanto mi rammento qualche particolare di lei e Casa.
Sono passati migliaia di anni, forse più di un milione, ma per me è stato solo qualche decennio perché sono stato racchiuso nel cristallo.
Lei aveva un corpo alto e slanciato, capelli biondi, occhi blu mare. Abitavamo in una piccola casa bianca in riva al mare, una casa senza porte, aperta al mondo. Alla sera eravamo soliti sederci in in spiaggia senza vestiti, senza nessuna vergogna per la nostra nudità perché nel nostro pianeta era usanza vestirsi solo per esigenze tecniche tipo lavorare.
“L'idea che questo paradiso stia per finire mi inquieta amore, i nostri scienziati dicono che non ne avremmo nemmeno per altri mille anni, nemmeno per una nostra vita.”
“Per questo debbo partire, troveremo un'altra casa, Alfa Centauri ha un pianeta in uno dei due soli e alcuni nella nana bruna che ruota attorno ai due soli. Se ne troviamo di adatti possiamo terraformarli e costruire la dimora perfetta, e poi sono soli giovani, vivremo a lungo felici li”
“E se non dovessi tornare? Non voglio affrontare il sole che muore da sola, gli anni passano in fretta e forse domani potrebbe essere il primo giorno della fine, in fondo che ne sanno gli scienziati. Le stelle sono vive, essi pensano che siano solo roventi sfere di gas, ma no, secondo me sono vive come me e te, possiedono una volontà.”
“Questo lo credo anche io amore, ma per me sei tu la mia stella ed io ovunque andrò cercherò di tornare presto alla tua Luce... te lo prometto! E poi la confederazione dei pianeti ci sta aiutando, vedrai che ci sosterranno in ogni evenienza”
“Non mi fido della confederazione, è nata da poco e ha ancora molti lati oscuri secondo me. Io ti aspetterò per sempre come per sempre ti amo!”
“Idem Splendore”
Le sfiorai la pelle con la mano seguendone il contorno del corpo e poi restammo con le labbra incollate per tutto il resto del giorno, l'ultimo insieme.
Il giorno dopo mi unii all'equipaggio della Valentine, una nave da esplorazione dotata di motori a curvatura, ma che per la sua mole non poteva raggiungere velocità superiori a quella della luce per molto tempo, per questo furono costruiti i tunnel spaziotemporali.
A volte sento l'eco di lei e ricordo la promessa, ma quanto dura “per sempre”? Sto solo ricordando un fantasma e un mondo che non è mai esistito? Il mio cuore dice... per sempre!
Sono passati migliaia di anni, forse più di un milione, ma per me è stato solo qualche decennio perché sono stato racchiuso nel cristallo.
Lei aveva un corpo alto e slanciato, capelli biondi, occhi blu mare. Abitavamo in una piccola casa bianca in riva al mare, una casa senza porte, aperta al mondo. Alla sera eravamo soliti sederci in in spiaggia senza vestiti, senza nessuna vergogna per la nostra nudità perché nel nostro pianeta era usanza vestirsi solo per esigenze tecniche tipo lavorare.
“L'idea che questo paradiso stia per finire mi inquieta amore, i nostri scienziati dicono che non ne avremmo nemmeno per altri mille anni, nemmeno per una nostra vita.”
“Per questo debbo partire, troveremo un'altra casa, Alfa Centauri ha un pianeta in uno dei due soli e alcuni nella nana bruna che ruota attorno ai due soli. Se ne troviamo di adatti possiamo terraformarli e costruire la dimora perfetta, e poi sono soli giovani, vivremo a lungo felici li”
“E se non dovessi tornare? Non voglio affrontare il sole che muore da sola, gli anni passano in fretta e forse domani potrebbe essere il primo giorno della fine, in fondo che ne sanno gli scienziati. Le stelle sono vive, essi pensano che siano solo roventi sfere di gas, ma no, secondo me sono vive come me e te, possiedono una volontà.”
“Questo lo credo anche io amore, ma per me sei tu la mia stella ed io ovunque andrò cercherò di tornare presto alla tua Luce... te lo prometto! E poi la confederazione dei pianeti ci sta aiutando, vedrai che ci sosterranno in ogni evenienza”
“Non mi fido della confederazione, è nata da poco e ha ancora molti lati oscuri secondo me. Io ti aspetterò per sempre come per sempre ti amo!”
“Idem Splendore”
Le sfiorai la pelle con la mano seguendone il contorno del corpo e poi restammo con le labbra incollate per tutto il resto del giorno, l'ultimo insieme.
Il giorno dopo mi unii all'equipaggio della Valentine, una nave da esplorazione dotata di motori a curvatura, ma che per la sua mole non poteva raggiungere velocità superiori a quella della luce per molto tempo, per questo furono costruiti i tunnel spaziotemporali.
A volte sento l'eco di lei e ricordo la promessa, ma quanto dura “per sempre”? Sto solo ricordando un fantasma e un mondo che non è mai esistito? Il mio cuore dice... per sempre!
Commenti
Posta un commento