Diario del capitano, data interstellare 00.2 Proxima B (Inaspettatamente)
Benedetta la notte che divampa d'amore,
benedetto il giorno che inganna e travolge le nostre vite
e benedetti gli occhi tuoi che si sono voltati altrove
per non tornare più...
Acqua fra le mie mani nascondo
ora che tutti i segreti li ho gettati in mare,
libero da ogni catena volo....
Benedette le tue ali che mi sfiorarono
e benedetti i tuoi artigli che mi ferirono...
Vedi, sono morto finalmente,
ora si posso nascere di nuovo...
mi chiamo Aquila, Aquila Vincente....
non temo la notte, non temo la morte
temo solo l'amore mio, così grande e inarrestabile...
Benedetto l'amore che tutto brucia,
perché la notte possa avere una 'Stella' in più!
benedetto il giorno che inganna e travolge le nostre vite
e benedetti gli occhi tuoi che si sono voltati altrove
per non tornare più...
Acqua fra le mie mani nascondo
ora che tutti i segreti li ho gettati in mare,
libero da ogni catena volo....
Benedette le tue ali che mi sfiorarono
e benedetti i tuoi artigli che mi ferirono...
Vedi, sono morto finalmente,
ora si posso nascere di nuovo...
mi chiamo Aquila, Aquila Vincente....
non temo la notte, non temo la morte
temo solo l'amore mio, così grande e inarrestabile...
Benedetto l'amore che tutto brucia,
perché la notte possa avere una 'Stella' in più!
Ci dirigemmo verso il lato buio del pianeta, il pianeta era roccioso, rossiccio come Marte nella parte illuminata, mentre la zona buia era puntellata da luci che indicavano le istallazioni militari dei rettiliani. Un raggio luminoso venne sparato verso la nostra direzione e il computer lo seguì. Ci addentrammo nell'atmosfera fino all'ingresso di un tunnel, viaggiammo per diversi chilometri dentro questo tunnel prima di fermarci in un ampio spazioporto sotterraneo.
“Sory, dobbiamo indossare la tuta spaziale qui?” le chiesi.
“Scherzi Golan, qui abbiamo tutti i confort, aria di tipo terrestre acqua e buon cibo rettiliano, insetti, ratti e delle ottime lucertole al forno.”
Con aria disgustata le risposi, “Oggi mi andrebbe di fare un bel digiuno mi sa.”
Lei scoppiò a ridere fragorosamente facendomi il verso della lucertola con la lingua, “Sciocco Elohim, ovvio che non è vero, nemmeno noi mangiamo quel cibo preistorico, anzi molti di noi sono ormai vegani, non io, ma vivendo in questo corpo mangio come te, preferendo menù di carne... e poi lo sai.”
“Si Sory, sono stato al gioco, sapevo che mi stavi prendendo i giro, ma il surrogato di Mari lo lasciamo qui?”
“Direi di si, si sta rigenerando e sta facendo gli aggiornamenti software.”
“Ok, e dove andiamo ora?”
“Mentre ci riforniscono la nave scendiamo, c'è una persona che non vedi da diverso tempo che ci aspetta.”
Oddio sentivo la sua presenza mentre una specie di navetta che scivolava ad un metro da terra sospinta da campi magnetici, ci stava conducendo per le intricate passerelle che circondavano tutte le navi. Prima di scendere mi si riempirono gli occhi di lacrime, sentivo la sua immensa energia.
“Ste... ste.. e... Stella” Balbettai Soraya mi aveva lasciato da solo con lei.
Note dell'autore a piè pagina: Questo ritorno non me l'aspettavo nemmeno io... ed ora che farà Golan? Restate sintonizzati perché non lo so ancora neanche io.........................
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