Diario del capitano, data interstellare 00.3 Proxima B (I Bars)
Vi ricorderei come il giardino proibito
del disincanto fiorito,
vi esprimerei gioiosamente le mie lacrime
se potessi raggiungervi il cuore,
poiché in uman sembianze
dal ciel scendemmo insieme...
Tu terra
Io mare.
A lambire le vostre labbra vengo ogni notte
inumidendo l'arido diniego cresciuto in voi.
C'è speranza in questo gioco infinito,
ostinazione e pazienza,
ma di eternità muoio per voi,
bruciato calpestio che il sol desidera,
mentre Io di notte ho freddo
e mi aggrappo alla Luna
per salire un po'
a baciarvi furtivamente i piedi...
Tu terra
Io mare.
Quando il veicolo si fermò e si aprirono le porte, lei
era li ad aspettarmi, alta, bionda con un abito arancione. I suoi
occhi azzurri sembravano emettere luce tanto era intenso e
coinvolgente il suo sguardo, ma tutto il suo corpo era avvolto da un
chiarore che irradiava pace e serenità ovunque attorno a lei.
Per qualche istante restai interdetto e vacillante davanti a lei, ma il suo abbraccio pose fine al mio torpore.
“Stella, che ci fai qui in questo posto dimenticato da Dio?” le chiesi
Lei rispose, “Nessun posto è dimenticato da Dio. Ma sono qui per te lo sai già.”
“Si è vero, ho detto la prima cosa stupida che mi è venuta in mente.”
“Dai vieni con me, andiamo nella mia dimensione”
Come le altre volte mi condusse verso un portale che a piedi scalzi attraversammo e ci trovammo nel solito spazioporto con due lune sullo sfondo.
Rimasi incantato alla vista per qualche secondo prima che Stella mi strattonasse. Mi condusse ad un piccolo cancello che ci portò in un giardino. Conoscevo quel giardino, era così familiare, eravamo sulla Terra e quello era il giardino vicino alla mia vecchia casa.
“Stella, ma questo posto è la Terra, è il giardino in cui andavo da piccolo.”
Lei non rispose e sempre per mano mi condusse ad una panchina sovrastata da un grande albero.
Lei si sedette, “vieni, qui c'è un bel sole, la temperatura è gradevole, sdraiati sulla panchina con la testa sulle mie gambe.”
“Che mi fai Stella? Reiki?” le chiesi
“Questa è una nuova tecnica che porta via i pensieri negativi, e ti riconnette al tuo Se superiore, si chiama Bars”
Io mi lasciai trasportare dalle sue carezze e dal rito così dolce. Mi sentii veramente alleggerito e la mia vista si fece più acuta. Iniziai a vedere il maestoso albero sopra di noi quasi brillante, vivo... le sue foglie si muovevano ondeggianti al mio sguardo e sembrava volermi parlare.
“Stella, è bello quello che mi stai facendo, ma cos'è di preciso?”
“Ti ho aperto i canali sensoriali bloccati ed ora vibri ad una frequenza molto vicina alla quinta dimensione, col tempo perderai lentamente questo slancio e tornerai come prima, ma il ricordo di questo momento ti resterà dentro e ti aiuterà a capire come entrare in connessione con me e noi, non ti dimenticare che siamo fiamme gemelle e pur divise siamo destinate a trovarci e cercarci.”
“Ti Amo Stella!”
“Idem Golan.”
Per qualche istante restai interdetto e vacillante davanti a lei, ma il suo abbraccio pose fine al mio torpore.
“Stella, che ci fai qui in questo posto dimenticato da Dio?” le chiesi
Lei rispose, “Nessun posto è dimenticato da Dio. Ma sono qui per te lo sai già.”
“Si è vero, ho detto la prima cosa stupida che mi è venuta in mente.”
“Dai vieni con me, andiamo nella mia dimensione”
Come le altre volte mi condusse verso un portale che a piedi scalzi attraversammo e ci trovammo nel solito spazioporto con due lune sullo sfondo.
Rimasi incantato alla vista per qualche secondo prima che Stella mi strattonasse. Mi condusse ad un piccolo cancello che ci portò in un giardino. Conoscevo quel giardino, era così familiare, eravamo sulla Terra e quello era il giardino vicino alla mia vecchia casa.
“Stella, ma questo posto è la Terra, è il giardino in cui andavo da piccolo.”
Lei non rispose e sempre per mano mi condusse ad una panchina sovrastata da un grande albero.
Lei si sedette, “vieni, qui c'è un bel sole, la temperatura è gradevole, sdraiati sulla panchina con la testa sulle mie gambe.”
“Che mi fai Stella? Reiki?” le chiesi
“Questa è una nuova tecnica che porta via i pensieri negativi, e ti riconnette al tuo Se superiore, si chiama Bars”
Io mi lasciai trasportare dalle sue carezze e dal rito così dolce. Mi sentii veramente alleggerito e la mia vista si fece più acuta. Iniziai a vedere il maestoso albero sopra di noi quasi brillante, vivo... le sue foglie si muovevano ondeggianti al mio sguardo e sembrava volermi parlare.
“Stella, è bello quello che mi stai facendo, ma cos'è di preciso?”
“Ti ho aperto i canali sensoriali bloccati ed ora vibri ad una frequenza molto vicina alla quinta dimensione, col tempo perderai lentamente questo slancio e tornerai come prima, ma il ricordo di questo momento ti resterà dentro e ti aiuterà a capire come entrare in connessione con me e noi, non ti dimenticare che siamo fiamme gemelle e pur divise siamo destinate a trovarci e cercarci.”
“Ti Amo Stella!”
“Idem Golan.”
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